ARTE E MUSEI
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ARTE E MUSEI
La Libia non è solo un’opportunità imprenditoriale ma anche luogo di storia e reperti archeologici di grande valore storico ed artistico.
CASA ITALIA LIBIA vuole contribuire proponendo la propria collaborazione alle Istituzioni locali per la valorizzazione di questi beni.
Per tale motivo ha chiamato l’Arch. Michelangelo Lupo che con uno staff di specialisti porterà la propria esperienza nei futuri progetti che speriamo troveranno disponibilità tra i clienti con attività di sponsorizzazione.
La sua collaborazione in Libia nella salvaguardia di musei e siti archeologici è immensa, basti ricordare la realizzazione del Museo di Sabratha.
Tra i tanti incarichi che l’Arch. Michelangelo Lupo copre ricordiamo quello di Consulente dei Musei Vaticani e del Quirinale.
IL MUSEO ARCHELOGICO DI SABRATA
Il progetto che ci apprestiamo ad illustrare rientra in un programma sviluppato e finanziato da Eni Noth Africa, in collaborazione con la NOC - National Oil Corporation, che tra il 2006 e il 2014 portò al restauro di due fra i più importanti siti archeologici del Paese; stiamo parlando delle Terme delle Caccia di Leptis Magna e il museo archeologico di Sabratha, entrambi Patrimonio dell’Umanità Unesco. Sabratha si trova a 70 km ad ovest di Tripoli ed è una delle tre città di origine punica da cui deriva il nome Tripolitania, vale a dire la regione costiera della Libia nord-occidentale, originariamente formata dai distretti delle tre città di Oea (l’attuale Tripoli), Leptis Magna e Sabratha appunto. Quest’ultima, fondata dai Fenici nel VII secolo a.C., passò presto in mano cartaginese e fu poi conquistata dai Romani nel 46 a.C., che l’annetterono alla Provincia Africana facendone una zona di grande prosperità. Nel complesso, il sito archeologico è formato dal museo e da un teatro romano risalente al II - III secolo d.C., che beneficiò di un decisivo intervento di ripristino ad opera dei Soprintendenti delle Antichità della Tripolitania, quando la Libia divenne colonia italiana. Alla fine degli anni Venti del secolo scorso infatti, il teatro fu riportato alla luce grazie agli scavi intrapresi da Renato Bartoccini e proseguiti da Giacomo Guidi, il quale si occupò anche della ricostruzione della scena, resa possibile dal ritrovamento di numerose colonne e dal tracciato dei filari in muratura. L’intervento fu concluso nel 1937, quando sotto la gestione del Soprintendente Giacomo Caputo, il teatro fu inaugurato alla presenza di Benito Mussolini con la rappresentazione dell‘Edipo Re di Sofocle. Arch. Michelangelo Lupo - Museo di Sabratha